martedì 8 marzo 2011

Let the first post be!


iEatPaperFlowers nasce oggi, ora, e con questo primo post. Nasce senza tanto clamore e senza tante pretese: tutti hanno un blog, perchè io no?Da adesso mi metto alla prova.

iEatPaperFlowers è un'affermazione apparentemente priva di senso. In effetti, non è che dica granchè e come titolo di un blog forse ancora meno. Cercherò, quindi, di spiegare il perchè di questo nome per chi avrà voglia di ascoltare e di conoscermi un po'.

iEatPaperFlowers. iEat. I eat. Io mangio.
Considerazione piuttosto banale, non vuole essere una reinterpretazione del cartesiano "Cogito, ergo sum" in chiave post-moderna ma effettivamente chi mi conosce sa (e chi mi vuole conoscere deve sapere) che il mangiare è un'attività che mi caratterizza. Mangio tanto, mangio poco, mangio sano, mangio schifezze, mangio prima, mangio dopo: insomma, l'importante è sempre avere qualcosa a portata di mano. Da questo istinto primordiale di ricerca di cibo è scaturita, quasi naturalmente, la passione per la cucina. Non appena ho un momento libero mi piace sperimentare: dagli antipasti alle torte, dai finger food alla petite patisserie, dal piatto di pasta con il ragù all'uramaki california, dal dolce al salato, dall'amaro all'acido e così via. Non seguo logiche particolari durante le ricerche per i miei esperimenti culinari, se non quella dettata dall'ispirazione del momento. Proprio perchè cucinare e mangiare mi divertono, parte del blog sarà dedicata alla tematica del gusto: ricette, ristoranti, piatti e situazioni che personalmente ritengo degne di nota verranno segnalati.

Ma la spiegazione non finisce quì.

iEatPaperFlowers. PaperFlowers. Paper flowers. Fiori di carta.
No, non sono nè una maniaca degli origami nè un'esperta del riciclaggio della carta per oggetti decorativi (che per altro ammiro e rispetto per la grande creatività e manualità :P). Di fatto, quando immagino un luogo tranquillo, in cui si possa riflettere e fare le proprie considerazioni immagino un prato pieno di fiori di carta. Si badi bene che non sono fiori di carta colorata, ma di carta di giornale, fiori in bianco e nero fatti di inchiostro e di parole. Forse è colpa della musica che ascoltavo quando ero più piccolina ("In my fields of paper flowers and candy clouds of lullaby[...]" Imaginary, Evanescence), forse i fiori mi ricordano marzo e la primavera, periodo in cui sono nata, forse la carta mi ricorda i libri, i giornali, i quaderni, i diari che hanno popolato la mia vita, comunque è una rappresentazione idilliaca a cui sono affezionata.

Da quì nasce iEatPaperFlowers: un luogo in cui posso raccontarmi per come sono e per quello che mi piace fare. Si parlerà di cucina, ma non solo: qualsiasi esperienza, libro, viaggio, ricordo, canzone che riterrò interessante verrà discussa quì.
Mangiare un fiore di carta significa assaporare il significato delle cose che viviamo tutti i giorni.

Tutto sommato, mangiare fiori di carta vi sembra così strano?

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